Ciao, sono Nicoletta
Ingegnera dinamica, creativa, poliedrica
Questo sito è il mio spazio creativo,
il mezzo per esprimere la professionalità a modo mio.
Vorrei contribuire con il mio lavoro a rendere il mondo un posto migliore,
lavorando con libertà e passione,
come quando mi perdo nella bellezza delle montagne.

Cos'è per me l'ingegneria
Per me l’ingegneria dev’essere un sistema olistico: un edificio non può funzionare come somma di discipline, ma come incrocio tra scelte architettoniche e soluzioni strutturali.
Dal mio lavoro voglio che esca un prodotto pensato, fin dai primi schizzi, per essere un UNICUM, all’interno del quale criteri e concetti dell’ingegneria e dell’architettura si intersecano per un obiettivo comune: elaborare un prodotto di qualità!
L’ingegneria è un settore rimasto ancora troppo legato a dettami e modi di fare ormai obsoleti.
Per me l’ingegneria dev’essere un sistema olistico: un edificio non può funzionare come somma di discipline, ma come incrocio tra scelte architettoniche e soluzioni strutturali.
Ingegneri e architetti lavorano per compartimenti stagni ben delimitati, lasciando sempre pochissimo spazio alla comunicazione e al confronto di idee. Ne esce fuori un prodotto che pecca sempre in qualcosa.
Dal mio lavoro voglio che esca un prodotto pensato, fin dai primi schizzi, per essere un UNICUM, all’interno del quale criteri e concetti dell’ingegneria e
dell’architettura si intersecano per un obiettivo comune: elaborare un prodotto di qualità!
“La progettazione è un’attività fluida e interdisciplinare”


La parola deriva dal latino ingenium e dalla stessa radice deriva il termine italiano "ingegno".
Per utilizzare l'ingegno c'è bisogno di riflessione, analisi e dunque TEMPO.
Nel contesto lavorativo odierno tutto viene ridotto ad accumulare più denaro possibile nel minor tempo possibile. L’ambiente lavorativo con cui mi sono trovata a confrontarmi si riduce troppo spesso ad avere come unico obiettivo quello del guadagno. Realizzare una buona progettazione in contesti in cui è tutto ridotto al denaro è quasi sempre un’utopia.
Una buona progettazione è quella che persegue l’obiettivo di migliorare (o possibilmente non peggiorare!) la situazione preesistente.
Migliorare verso una maggiore sostenibilità (reale e non di facciata)
Migliorare verso un’adeguata sicurezza
Migliorare verso un più ottimale utilizzo di un sistema o di un materiale, sia esso antico o dei giorni nostri.
Vedo ingegneri affannarsi tra mille commesse, passando da un progetto all’altro senza soluzione di continuità, in una confusione generale che lascia poco spazio all’organizzazione mentale. Si confonde la produttività con il multitasking: nell’illusione di fare mille cose insieme non ci si concentra su niente; mentre il nostro cervello funziona bene quando si fa una sola cosa alla volta con la massima attenzione.
Nell’ottica di lavorare sempre in affanno, nessuno dà più importanza all’essenza di ciò che fa, alla sostanza nel proprio lavoro.
Ciò che conta è solo quello che appare: sui documenti, nelle tavole e nelle relazioni tecniche …
… se tutto risulta ben imbellettato poco importa il significato reale di quello che si scrive. E così si perde molto più tempo dietro scartoffie burocratiche da far apparire impeccabili piuttosto che dietro una progettazione ben ragionata.
In un mondo che corre, voglio impormi di rallentare.
In un mondo di apparenza, ricerco la sostanza.
Nella società dell’accelerazione, dove l’unica finalità sembra essere rimasta quella del guadagno sopra ogni cosa, il mio vuole essere un piccolo universo per riscoprire un’ingegneria lenta.
Il mio obiettivo è quello di lavorare riportando la progettazione al concetto di qualità, un concetto ad oggi quasi totalmente scardinato dalla quantità in ogni settore.
Lavorare meno, per lavorare meglio!
Qui non troverete progetti veloci, ma sicuramente progetti pensati!
Perchè Ingegneria VIVA?
Come nasce un'idea?
Credo fermamente che passare le mie giornate seduta su una scrivania davanti al computer, oltre a essere qualcosa di estremamente non salutare, non faccia di me una brava progettista.
Confrontarsi ogni giorno con le stesse persone, ricevere gli stessi stimoli e vivere sempre lo stesso ambiente, è deleterio per la mente.
Ingegneria viva perchè mi permette di viaggiare ed esplorare culture diverse; mantenere sempre attiva la fiamma della curiosità perchè dalla contaminazione vengono fuori le IDEE.
Ingegneria viva perchè è stimolante e completamente flessibile. Mai troppo schematica e uguale a se stessa.
Ingegneria viva perchè è creativa: qui bellezza e funzionalità hanno lo stesso peso dei numeri. La realtà viene osservata con senso pratico prima che attraverso il filtro teorico delle normative.
Così ogni edificio rappresenta un tutto: struttura, architettura e design si fondono e dialogano insieme. Dalla fondazione al colore dell’intonaco, ogni cosa ha un ruolo nella definizione del tutto.
Ingegneria viva perchè non sono l’ingegnere tradizionale seduto dietro la sua scrivania, estraniato dal mondo.
Sogno un’ingegneria dinamica e attiva.
Un’ingegneria fluida, che guarda alla complessità delle tematiche sociali che mi stanno a cuore e non si limita ad applicare pedissequamente le normative, ma le analizza e le interpreta nei vari contesti, ampliandole con nuove conoscenze.
È un’ingegneria che si guarda intorno!
Sono una persona curiosa e socialmente attiva. Dedico molto tempo ad Informarmi e costruirmi un pensiero critico su argomenti sociali e politici che ci riguardano tutti come cittadini.
♦ Parleremo insieme di queste tematiche nello spazio Blog ♦
Ho sempre trovato assurdo dover passare 8 ore al giorno a lavorare dietro la scrivania di un ufficio, con modalità appartenenti a qualcun’altro. Spendere le mie giornate in un lavoro routinario e poco dinamico mi stava distruggendo.
COSÌ NASCE UN’IDEA…
Nasce da una sofferenza, un periodo difficile della mia vita. Nel continuo tentativo di riconoscermi nei valori di questa o quella azienda stavo perdendo me stessa.
Meccanismo delle false partite iva, sfruttamento dei giovani ingegneri con orari lavorativi impensabili, mancanza di organizzazione e gestione delle commesse che porta spesso a risultati del tutto scadenti…
Ciò che rappresenta il mondo del lavoro non rispecchia in alcun modo la mia etica…
Mi sentivo sempre persa e vuota, ogni mattina mi angosciava l’idea che non avrei creato nulla che ritenessi valido, nulla di mio.
Ho cambiato spesso lavoro alla ricerca di uno stimolo diverso, ma mi sono resa conto che stavo cercando qualcosa che nessuno mi avrebbe potuto dare, se non me stessa.
INGEGNERIA VIVA, perchè con questo progetto ho intenzione di recuperare la mia libertà, il mio entusiasmo, e vivere finalmente una vita piena!











“Hai bisogno di fare cose belle” mi disse la psicologa
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